di Elisa Osanna

Grava sulla parte che richiede l’addebito della separazione, l’onere di provare che le assidue frequentazioni del coniuge abbiano reso intollerabile la prosecuzione della convivenza.

La Corte di Cassazione (con ordinanza n. 16735/20 del 06 agosto) si è occupata del tema dell’addebito della separazione in presenza di assidue frequentazioni tra due persone

In che cosa consiste l’addebito della separazione

L’addebito della separazione viene identificato nella colpa a carico di uno o entrambi i coniugi della fine del matrimonio.

Pur potendosi riconoscere la responsabilità in campo a uno o entrambi i coniugi, non sempre questa si risolve in un’ipotesi di colpevolezza. Spetta al giudice decidere se ci siano o meno i presupposti per l’addebito.

Che cosa comporta l’addebito separazione

Bisogna innanzitutto tenere a mente che la separazione consensuale non è compatibile con la richiesta di addebito, la quale ultima fa scattare in modo automatico la via della separazione giudiziale. I testimoni da sentire, le molte udienze, il costo più alto dell’avvocato, l’onere della prova, visto che chi chiede l’addebito dovrà dimostrare la colpa del coniuge sono alcuni degli inconvenienti che la richiesta di addebito comporta.

Inoltre, bisogna considerare che le conseguenze dell’addebito per chi viene dichiarato colpevole, non sono molte, né così pesanti. Anche per questo chi vuole farne richiesta deve essere molto determinato.

L’addebito della fine del matrimonio non comporta risarcimenti o spese in più, ma qualcosa da ricevere in meno:

·      esclude l’ottenimento dell’assegno di mantenimento;

·      esclude la possibilità di ereditare dall’ex alla sua morte.

L’addebito e i rapporti confidenziali

Le assidue frequentazioni, vale a dire rapporti molto confidenziali con qualcuno, sono sufficienti a far sì che scatti l’addebito della separazione?

La risposta ce la fornisce l’ordinanza della Suprema Corte di Cassazione depositata all’inizio dello scorso agosto.

I giudici hanno equiparato il rapporto confidenziale che l’uomo aveva instaurato con una terza persona ad un tradimento, “sintomatico del comportamento infedele” in quanto tale situazione può dare origine a due conseguenze:

• se scoperta, provoca nel coniuge costretto a subire questa situazione, una profonda sfiducia, dettata dal fatto di avere vicino una persona “distratta”, in modo molto evidente, per non dire fedifrago;
• se il sospetto è percepibile anche altre persone, il coniuge almeno apparentemente tradito subisce inoltre una lesione della sua reputazione.

La prova ai fini dell’addebito della separazione

Il tradimento del coniuge deve essere provato e a fornire le prove della violazione del dovere di fedeltà dev’essere la parte lesa, cioè chi ha subìto la rottura e vuole che la responsabilità dell’altro sia certificata da una sentenza. Si deve anche provare che il venire meno agli obblighi coniugali sia la ragione dell’allontanamento (ad esempio, non è possibile contestare l’addebito sulla base di un tradimento che era stato perdonato e superato da molti anni).

Per riuscire a dimostrare un tradimento, non è necessario sorprendere il coniuge; sono sufficienti messaggi o testimoni che dichiarino che il comportamento dell’accusato/a faceva pensare in modo chiaro che avesse un amante.


Questo articolo è stato scritto dall’avv. Elisa Osanna.