VIDEOLINA MONITOR 2022 – SPECIALE CRONACA – Tre Morti e un Mistero
L’8 gennaio 1991 alle pendici del Monte Serpeddì furono trucidati tre uomini, un quarto, pur ferito, sopravvisse. Dopo un mese fu accusato di quella strage un giovane pastore di Burcei, Beniamino Zuncheddu, 27 anni, che fu arrestato e, nonostante si fosse proclamato innocente, venne condannato all’ergastolo. La sentenza di condanna fu confermata in Appello e in Cassazione ma l’imputato non ha mai modificato la sua versione: “Non sono stato io”. E ora, a distanza di oltre tre decenni, la vicenda viene riaperta. Davanti ai giudici della Corte d’Appello di Roma si svolgerà il processo di revisione. Qual è la verità sulla strage di Sinnai? Maria Francesca Chiappe ci aiuterà a fare chiarezza su questo caso.
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L’avvocato Trogu espone la versione di Beniamino Zuncheddu e sostiene la necessità di rivedere l’impianto probatorio che sostiene, su un fatto non correttamente dimostrato, l’intero processo.
Il testimone muta versione in maniera radicale e su questo riconoscimento (ricognizione, tecnicamente), si è basato l’intero impianto accusatorio.
Giovedì si celebrerà la revisione del processo avanti la Corte d’Appello di Roma.
L’avvocato Trogu racconta quali siano le principali ragioni che hanno spinto la difesa di Zuncheddu a lavorare insistentemente per la riapertura del processo a 30 anni dai fatti.
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